Cominciai a dipingere anni fa sperimentando subito il disegno, gli impasti fra i colori e materiali  di ogni  genere. I miei primi dipinti, realizzati in maniera istintiva e gestuale, oscillano fra il genere astratto, informale ed il polimaterico. Da musicista ho voluto realizzare pittoricamente le mie sensazioni ed i miei pensieri sulla musica contemporanea; materializzare visivamente, dare vita  alle mie idee sulla  percezione della realtà e dello spazio – inteso sia in senso fisico che astronomico, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo – avvicinandomi così alla corrente artistica degli anni cinquanta – sessanta del secolo scorso denominata “spazialismo”.
I maggiori artisti di questo periodo hanno influenzato il mio  primo percorso artistico: Alberto Burri per le bruciature,il lavoro sulla materia e le sue possibili trasformazioni; Lucio Fontana per il concetto di dimensione e spazio oltre le forature. Dell’artista umbro ho adottato  la tecnica della  combustione : a volte facendo  colare e  successivamente plasmando a mio piacere la  plastica o  il cellophane sulla tavola, altre bruciando direttamente la stessa arrivando volontariamente a forarla in alcuni punti.E’ in quest’ultimo caso che mi ricollego – distanziandomi però  dalla sua  interpretazione  di spazio e dimensione oltre la tela – alla teoria formulata  da Fontana. Infatti  queste  lacerazioni o aperture  sono quella  nostra possibilità, non in senso religioso o divino, di oltrepassarci ritrovandoci sublimati. Per questo  motivo in  alcuni lavori, come fase finale della sublimazione, ho posto delle luci dietro il quadro. L’utilizzo dei colori oro ed argento è volutamente decorativo per ri-creare e rappresentare i  metalli  più  preziosi  ed  appariscenti che formano la natura.
Le tavole realizzate ultimamente hanno ai bordi due bande nere, come se il quadro fosse una sorta di film-atto in divenire, infatti questi lavori che ho intitolato “flussi di coscienza” alludono alla  nostra visione l’-imitata e ri-presa. In questi dipinti ho abbandonato la materialità, la luce,le bruciature ed uso solo i colori:smalti, tempere,oli ed acrilici per ottenere maggiori  stratificazioni ed accumulazioni di  piani visivi in continuo movimento. Nei lavori più recenti, oltre la costante  delle due bande  nere, il colore è disteso in campiture molto larghe ed il segno è ridotto al  minimo quasi ad evocare un lirismo di natura più intima e soggettiva che va sedimentandosi nel tempo.

Franco Napoli